Invecchiamento attivoSe ne fa un gran parlare ma non sempre è chiaro a cosa si fa riferimento di preciso. Quando si parla di invecchiamento attivo è facile confonderlo con il semplice lessico quotidiano del “faccio ginnastica e sto bene”, “sono attivo, mi muovo e la vecchiaia si allontana da me”, “passo il tempo in compagnia e questo basta”.

Invecchiamento attivo: i riferimenti da non perdere

L’invecchiamento attivo è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2002 come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano“. Partiamo quindi da lontano, vent’anni fa precisamente, per capire come già all’interno dell’OMS questo particolare aspetto della vita delle persone andava definito ed inquadrato.

Quando parliamo di invecchiamento attivo sostanzialmente intendiamo il tenersi attivi od attivarsi, in maniera formale od informale, sia nelle relazioni sociali che personali, impegnandosi in attività secondo le proprie attitudini e desideri. Giocare a carte o a bocce con gli amici presso il centro anziani, oppure dedicarsi ai nipoti, inserirsi nel volontariato attivo dando una mano in raccolte e promozioni di cibi o aiuti vari per chi è davvero ai margini della società, od organizzare viaggi od uscite per spettacoli o altro, anche per altre persone, sono tutte cose che aiutano a tenersi impegnarsi e sentirsi parte attiva della vita, per sé e per gli altri.

Cambiamenti oggettivi da riconoscere

Chiariamo una cosa da subito: la prevenzione prima di tutto. Mentre una sana alimentazione, il controllarsi spesso con check up ad hoc, ci aiutano ad invecchiare meglio (invecchiamento attivo), l’obiettivo, il fine reale è, e rimane, l’invecchiamento in salute, cioè il rimanere nelle piene autonomie (economiche, fisiche e sociali) senza la necessità di supporti o aiuti esterni, senza quella pericolosa sensazione di dover chiedere “qualcosa a qualcuno”, anche nelle piccole cose di tutti i giorni.

Siamo pur sempre parte di un sistema complesso che ci riconosce e valorizza in quanto “senior” in un dialogo tra individuale e collettivo che si alimenta di continuo: le scelte individuali come individuo ricadono poi sul sistema sociale e viceversa.

Pensiamo ad esempio sulla scelta di andare a vivere, una volta i figli lontani, presso un amico o una amica, o presso una comunità di coetanei.  Piccoli e grandi cambiamenti che comportano attente e ponderate considerazioni personali con ricadute su tutto il nostro sistema famigliare e sociale.

Invecchiamento attivo: come orientarsi

Con la Legge n°16 del 2021 la Regione Lazio ha deciso di stanziare ben 1,8 miliardi a favore dell’invecchiamento attivo come valorizzazione della persona anziana e della sua partecipazione alla vita sociale. E’ un dato significativo e decisamente innovativo per tutte le persone che potranno beneficiare di questa decisa presa di posizione legislativa.  Avere oltre i sessant’anni e poter organizzare la propria vita partecipando a tantissime attività, ognuno col proprio piacere e livello di autonomia con il primario obiettivo di non restare soli, significa assicurare il proprio attivismo a favore di se stessi e degli altri. Se l’invecchiamento è un processo inarrestabile, l’invecchiare comunque ci obbliga a considerare come stiamo, come viviamo e di cosa necessitiamo per continuare a mantenere alti i nostri standard attuali.

Partecipare ad eventi culturali (pandemia permettendo), promuovere il turismo sociale, attivarsi a livello di comunità con piccole cose che nell’insieme rendono più godibile ed interessante la realtà e la vita che ci circonda, per rallentare l’avanzare dell’età e favorire un sentirsi parte attiva della comunità che con noi non perde mai di interesse.

Come procedere per favorire un invecchiamento attivo?

Gran parte della popolazione senior della regione Lazio probabilmente comincia a sentirne parlare solo ora della Legge appena elencata, nonostante il lungo iter che lo ha promosso e motivato negli anni. Per questo Assistenza Viva Roma Decimo si fa promotrice di questo processo dove “Nessuno si deve sentire escluso”: con la graduale riapertura e riorganizzazione dei centri anziani come punti di riferimento zonali per tutta una serie di attività e servizi si mira alla massima diffusione e divulgazione del concetto stesso di invecchiamento attivo attraverso la capillare proposta di tutti i servizi che ogni centro anziani del X° Municipio di Roma Capitale mette a disposizione, soprattutto a favore delle persone solitamente restìe alla partecipazione o alla condivisione di interessi e conoscenze. Pensiamo una su tutte alla famosa Banca del Tempo che dopo un periodo di splendore ha visto negli ultimi vent’anni segnare il passo verso un oblio che va combattuto e sradicato a favore della messa a disposizione dell’intero territorio e comunità di abilità e conoscenze proprie alle persone esperte.

Pensiamo ad esempio che una delle chiavi per “rimandare” l’invecchiamento sia proprio quello dello stare con i giovani: una corretta giunzione tra il non sentirsi noiosi verso i giovani e il non venir considerati altrettanto è proprio quella di interagire il più possibile con le nuove generazioni a favore di uno scambio interculturale e intergenerazionale… quello che noi consideriamo il sale del futuro.

Noi possiamo aiutarti!

Assistenza Viva Roma Decimo può aiutare le persone anziane ed i loro famigliari ad ottenere tutte le informazioni che competono questo argomento.

Contattaci e saremo in grado di fornirti tutti i particolari sulle attività organizzate (o da organizzare) nei tuoi paraggi, a partire dai centri anziani di zona, nel quartiere che ti è più comodo o gradito. Ti aspettiamo!

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